Ma in realtà non è maggiore nè sproporzionata relativamente, e n'esiste altrettanta fra gli altri individui animali, in proporzione della loro maggiore o minor grandezza specifica, e parlando sempre, come si deve, a un dipresso: benchè in essi animali non ci dia così nell'occhio e non ci paia tanta. Ma colla misura facilmente si scopre che la detta differenza negli animali è maggiore, e negli uomini è minore ch'a noi non sembra.
(9-10. Luglio 1822.)
L'uomo non è perfettibile ma corrottibile. Non è più perfettibile ma più corrottibile degli altri animali. È ridicolo, ma contuttociò è naturale, che la nostra corrottibilità, e degenerabilità, e depravabilità, sia [2564]stata presa, e si prenda a tutta bocca da' più grandi e sottili e perspicaci e avveduti ingegni e filosofi per perfettibilità.
(10. Luglio 1822.)
Per lo più noi riconosciamo alla sola voce anche senza vederle le persone da noi conosciute, per moltiplici che siano le nostre conoscenze, per minima che sia la diversità di tale o tal altra voce da un'altra, per pochissimo che noi abbiamo praticata quella tal persona, o praticatala pure una sola volta. Non così ci accade nelle voci degli animali, nelle quali, neppure avvertitamente pensandoci, sappiamo riconoscer differenza tra molti individui d'una stessa specie, o riconosciutane, non ci resta in mente. Anche, con difficoltà riconosciamo le voci, p.e. in paese forestiero di lingua, o dialetto, pronunzia ec., e le confondiamo spesso; almeno a principio. L'ho osservato in me.
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