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      Effetti dell'assuefazione, dell'attenzione parziale e minuta ec. da riferirsi a quei pensieri dove ho portato altri esempi simili.
      (11. Luglio. 1822.)
     
      [2565]Noi abbiamo oscuro da obscurus, e scuro. Obscurus è certo un composto, come dimostra la preposizione ob. Tolta la quale resta scurus. Che questa voce esistesse una volta, non si può dubitare, dovendo esistere il semplice prima del composto. V. il Forcell. Obscurus, principio. Ma questa voce ignota presso i latini, si conserva nell'italiano. E questa medesima è una prova ch'esistesse, come viceversa le cose dette sono una prova che la nostra voce sia antica, e venutaci col volgare latino. Osservate se credeste che scuro fosse fatto per apocope volgare da oscuro, che l'apocope dell'o iniziale, per quello che mi pare, non è punto in uso nel nostro popolo.
      (12. Luglio 1822.)
     
      Ho notato, mi pare, in Floro, il quoque messo innanzi alla voce da cui dipende. Vedilo similmente nella Volgata Gen. 12. v.8. confrontando questo versetto col precedente.
      (12. Luglio 1822.)
     
      [2566]È egli possibile che nella morte v'abbia niente di vivo? anzi ch'ella sia un non so che di vivo per natura sua? come dunque credere che la morte rechi, e sia essa stessa, e non possa non recare un dolor vivissimo? Quando tutti i sentimenti vitali, e soli capaci del dolore o del piacere, sono non solamente intorpiditi come nel sonno o nell'asfissia ec. (ne' quali casi ancora, le punture, i bottoni di fuoco ec. o non danno dolore, o ne danno meno dell'ordinario, in proporzione dell'intorpidimento, della gravezza p.e. del sonno, ch'è minore o maggiore, com'è somma nell'ubbriaco) ma anzi il meno vitali, il meno suscettibili e vivi che si possa mai pensare, essendo quello il punto in cui si spengono per sempre, e lasciano d'esser sentimenti.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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