Il punto in cui la capacità di sentir dolore s'estingue interamente, ha da esser un punto di sommo dolore? Anzi non può esser nemmeno di dolore comunque, non potendosi concepir [2567]l'idea del dolore, se non come di una cosa viva, e il vivo è inseparabile dal dolore, essendo questo un irritamento, un aigrissement dei sensi, che si risentono, cosa di cui non sono capaci nel punto in cui in vece di risentirsi, si dissentono per sempre. Così non si dee creder nemmeno che quel piacer fisico ch'io affermo esser nella morte, sia un piacer vivo ma languidissimo. E il piacere, a differenza del dolore, opera languidamente sui sensi, anzi osservate che il piacer fisico per lo più consiste in qualche specie di languore, e il languor de' sensi è un piacere esso stesso. Però i sentimenti ne son capaci anche estinguendosi, e perciò medesimo che si estinguono.
(16. Luglio. 1822.)
Una macchina dilicata (cioè più diligentemente e perfettamente organizzata) è più facile a guastarsi che una rozza: ma ciò non [2568]toglie che la non sia più perfetta di questa, e che andando come deve andare non vada meglio della rozza, supponendole anche tutt'e due in uno stesso genere, come due orologi. Così l'uomo è più dilicato assai di tutti gli altri animali, sì nella costruzione esterna, sì nelle fibre intellettuali. E perciò egli è senza dubbio il più perfetto nella scala degli animali. Ma ciò non prova ch'egli sia più perfettibile; bensì più guastabile, appunto perchè più delicato. E d'altra parte l'esser più facile a guastarsi, non toglie che non sia veramente la più perfetta delle creature terrestri, come ogni cosa lo dimostra.
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