(23. Luglio. 1822.)
La lingua latina ebbe un modello d'altra lingua regolata, ordinata, e stabilita, su cui formarsi. Ciò fu la greca, la quale non n'ebbe alcuno. Tutte le cose umane si perfezionano grado per grado. L'aver avuto un modello, al contrario della lingua greca, fu cagione che la lingua latina fosse più perfetta della greca, e altresì che fosse meno libera. (Nè più nè meno dico delle letterature greca e latina rispettivamente; questa più perfetta, quella più originale e indipendente e varia.) I primi scrittori greci, anche sommi, ed aurei, come Erodoto, Senofonte ec. erano i primi ad applicar la dialettica, e l'ordine ragionato all'orazione. Non [2579]avevano alcun esempio di ciò sotto gli occhi. Quindi, com'è naturale a chiunque incomincia, infinite sono le aberrazioni loro dalla dialettica e dall'ordine ragionato. Le quali aberrazioni passate poi e confermate nell'uso dello scrivere, sanzionate dall'autorità, e dallo stesso errore di tali scrittori, sottoposte a regola esse pure, o divenute regola esse medesime, si chiamarono, e si chiamano, e sono eleganze, e proprietà della lingua greca. Così è accaduto alla lingua italiana. La ragione è ch'ella fu molto e da molti scritta nel 300, secolo d'ignoranza, e che anche allora fu applicata alla letteratura in modo sufficiente per far considerare quel secolo come classico, dare autorità a quegli scrittori, presi in corpo e in massa, e farli seguire da' posteri. I greci o non avevano affatto alcuna lingua coltivata a cui guardare, o se ve n'era, era molto lontana da loro, come forse la sascrita, l'egiziana, ec. e poco o niente nota, neanche ai loro più dotti.
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Erodoto Senofonte
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