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      E siccome la natura non si può mai vincere, perciò veggiamo che niuna repubblica, niuno istituto e forma di governo, niuna legislazione, niun ordine, niun mezzo morale, politico, filosofico, d'opinione, di forza, di circostanza qualunque, di clima ec. è mai bastato nè basta nè mai basterà a fare che la società cammini come si vorrebbe, e che le relazioni scambievoli degli uomini fra loro, vadano secondo le regole di quelli che si chiamano diritti sociali, e doveri dell'uomo verso l'uomo.
      (2. Nov. dì de' Morti. 1822.)
     
      [2645]Se l'uomo esce fuori della naturale puritade, allora pecca. Servando dunque la nostra condizione e virtù, bastiti o uomo, lo naturale ornamento, e non mutare l'opera del tuo Creatore, perocchè volerla mutare è un guastare. Vite de' Santi Padri, parte 1. capitolo 9. fine, p.25. e son degne d'esser vedute anche le cose precedenti a queste parole. Le quali sono in bocca di Sant'Antonio, e nella sua Vita, il cui testo originale greco è di S. Atanasio.
      (Recanati - Roma. Novembre. 1822.)
     
      La storia greca, romana ed ebrea contengono le reminiscenze delle idee acquistate da ciascuno nella sua fanciullezza. Ciascun nome, ciascun fatto delle dette storie, e massime i principali e più noti ci richiamano idee quasi primitive per noi, e sono in certo modo legati alla storia della vita, e della fanciullezza massimamente, [2646]delle cognizioni, de' pensieri di ciascuno di noi. Quindi l'interesse che ispirano le dette storie, e loro parti, e tutto ciò che loro appartiene; interesse unico nel suo genere, come fu osservato da Chateaubriand (Génie ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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