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      V. il Perticari, Apologia di Dante p.170. Ma quest'uso figurato è rimasto ai soli italiani, benchè già fosse proprio anche dei provenzali, come dimostra il Perticari, loc. cit. I greci dicevano ancora ?? ????? ?????? per ?? ????? ?????. Così ancora invece delle seconde e terze persone imperative plurali, cioè invece di ?? ????? ??????? o ??????????. V. Senofonte ?????, c.4. num.40. Platon. Sophist. t.2. Astii p.346. v.11. E.
      (12. Maggio 1823.)
     
      [2688]Il Perticari nell'Apolog. di Dante p.207. not.19. trovando in un'antica canzone provenzale il verbo arsare dice che questa è la radice della voce arso, la quale finora è sembrato vocabolo senza radice, giacchè dal verbo ardere dovrebbe derivare arduto e non arso. S'inganna: ed anzi il verbo arsare deriva da arso di ardere che n'è la radice. I participii de' nostri verbi sono per lo più i participii latini, quando il verbo è latino. Se in questi participii è qualche anomalia, la ragione e l'origine della medesima, non si deve cercare nell'italiano nè nel provenzale, ma nel latino, sia che quest'anomalia esista anche nel latino, sia che quel participio (e così dico delle altre voci) ch'è anomalo per noi, non lo sia per li latini. Giacchè l'uso italiano, massime nel particolare dei participii, ha seguito ordinariamente l'uso latino senza guardare se questo corrispondesse o no alle regole o all'analogia della nuova lingua che si veniva formando. E moltissime irregolarità della nostra lingua e delle sue sorelle vengono dalla sua cieca conformità colla lingua madre.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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