(22. Maggio 1823.)
Perticari, Degli Scritt. del 300. l.2. c.2. p.106-7. fa derivare il nome italiano carogna da un'antica voce greca.
(22. Maggio 1823.)
Di quelli che nel 500. volevano restringere la lingua italiana della poesia a quella del Petrarca, e della prosa a quella del solo Boccaccio, vedi Perticari Degli Scritt. del 300. l.2. c.12. p.178. colle similitudini che ivi pone de' greci e de' latini, e Apologia di Dante c.41. p.407-10.
(23. Maggio 1823.)
Ho detto altrove che la lingua francese, povera di forme, è tuttavia ricchissima e sempre più si arricchisce di voci. Distinguo. La lingua francese è povera di sinonimi, ma ricchissima di voci denotanti ogni sorta di cose e di idee, e ogni menoma parte di ciascuna cosa e di ciascuna idea. Non può molto variare nella espressione d'una cosa medesima, ma può variamente esprimere le più varie e diverse cose. Il che non possiamo noi, benchè possiamo ridire [2716]in cento modi le cose dette. Ma certo è sempre varia quella scrittura che può esser sempre propria, perchè ad ogni nuova cosa che le occorre di significare, ha la sua parola diversa dalle altre per significarla. Anzi questa è la più vera, la più sostanziale, la più intima, la più importante, ed anche la più dilettevole varietà di lingua nelle scritture. E quelle scritte in una lingua soprabbondante di sinonimi, per lo più sono poco varie, perchè la troppa moltitudine delle voci fa che ciascheduno scrittore per significare ciaschedun oggetto, scelga fra le tante una sola o due parole al più, e questa si faccia familiare e l'adoperi ogni volta che le occorre di significare il medesimo oggetto; e così ciascheduno scrittore in quella lingua abbia il suo vocabolarietto diverso da quel degli altri, e limitato: come altrove ho detto accadere agli scrittori greci ed italiani.
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