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      Si può ornare una materia coi pensieri e colle parole. Tutte le materie sono capaci dell'ornamento de' pensieri, perchè sopra ogni cosa si può pensare, e stendersi col pensiero quanto si voglia, più o meno lontano dalla materia strettamente presa. Ma non tutte si possono ornare colle parole. Il Buffon adornò la scienza con pensieri [2731]filosofici, e a questi pensieri non somministrati ma occasionati dalla storia naturale, applicò l'eleganza delle parole, perch'essi n'erano materia capace. Ma i fisici, i matematici ordinariamente non possono e non vogliono andar dietro a tali pensieri, ma si ristringono alla sola scienza.
      Chiamo qui scienze esatte20 tutte quelle che ancorchè non sieno ancora giunte a un cotal grado di perfezione e di certezza, pure di natura loro debbono esser trattate colla maggior possibile esattezza, e non danno luogo all'immaginazione (della quale il Buffon fece grandissimo uso), ma solamente all'esperienza, alla notizia positiva delle cose, al calcolo, alla misura ec.
      (30. Maggio. 1823.)
     
      In proposito della prontissima decadenza della letteratura latina, e della lunghissima conservazione della greca, è cosa molto notabile, come dopo Tacito, cioè dall'imperio di Vespasiano in poi (fino al quale si stendono le [2732]sue storie) la storia latina restò in mano dei greci, e le azioni nostre furono narrate da Appiano, Dione, Erodiano, anche prima della traslocazione dell'imperio a Constantinopoli, e dopo questa da Procopio, Agazia, Zosimo ec. Senza i quali la storia del nostro impero da Vespasiano in poi, sarebbe quasi cieca, non avendo altri scrittori latini che quei miserabili delle Vite degli Augusti, piene di errori di fatto, di negligenza, di barbarie, e Ammiano non meno barbaro, per non dir di Orosio e d'altri tali più miserabili ancora.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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