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      V. p.2811.
      2. Molte radici (o primitive o secondarie) di vocaboli greci che non si trovano nel greco, o non sono in uso, quantunque lo fossero già, si conservano nel latino, e sono usitate. Può servir d'esempio la voce do, radice del verbo ??????, il quale non è nè anomalo nè difettivo come ho detto di sopra. Ma ?????? è veramente lo stesso do (non un suo derivato) alterato cioè duplicato ed inflesso alla maniera greca. ??????? si è un vero derivato di ????, il quale però non si trova ne' greci, o è rarissimo e solamente poetico. Ben si trova il suo participio fem. sostantivato ???????, che nella 2da iscrizione triopea, è [2776]adoperato in forma aggettiva. I latini hanno rapio, che per metatesi è appunto il tema ????. Nello Scapula trovo senza esempio ???? ed ???????. Questo sarebbe contrazione di ????? (v. Schrevel. in ?????), del quale ?????? non sarebbe un derivato ma quasi un'inflessione, come da ??????, ???????. Ma di ????? non può venire ???????, bensì ????????? o ?????????. V. p.2786.
      3. Com'è detto qui sopra, p.2774-5. la lingua latina è solita di conservar le parole molto più semplici quanto agli elementi, che non fa la lingua greca. E ciò si deve intendere non solo de' temi de' verbi o delle radici di qualunque vocabolo, ma d'ogni altra qualsivoglia voce. Per ????? ??????? i latini hanno dens -tis. ???????? dev'essere un'alterazione di ?????? come ??????? di ??????, ??????? di ??????, ?????? di ?????, ??????? di ??????, ??????? di ?????? da ??? e ????, v. p.2825.3169. ?????? o ????? di ???? ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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