Dunque neppure i pregi dello stile di un perfetto scrittore possono esser valutati dagli stranieri, e tanto [2798]meno quanto egli è più perfetto, divenendone i pregi del suo stile come oggetti finissimi che sfuggono interamente alle viste deboli e ottuse, laddove se essi fossero stati più grossolani sarebbero potuti esser veduti. Ora quanta parte di un'opera è lo stile! Togliete i pregi dello stile anche ad un'opera che voi credete di stimare principalmente per i pensieri, e vedete quanta stima ne potete più fare. Dunque gli stranieri non sono assolutamente in grado nè di valutare nè di gustare nessuna opera di un perfetto scrittore, nemmeno, se non imperfettissimamente, per la parte dei pensieri. Dunque tutta la vera piena e ragionata stima che si può far d'un perfetto scrittore si restringe dentro i termini della sua nazione. E tra' suoi nazionali quanti sono che sappiano bene scrivere e quindi ben gustarlo e valutarlo? Che cosa è dunque quella gloria per cui tanto ha sudato un perfetto scrittore, per cui ha forse speso in una sola opera tutta la vita? E quanto piacere ed a quanti proccura questa tale [2799]opera tanto lungamente e studiosamente travagliata e sudata a solo fine ch'ella proccurasse sommo e pieno e perfetto piacere? E in verità quanto alle opere di letteratura, tutte le sopraddette cose, e la conseguenza che io ne traggo, sussistono a tutto rigore21.
(19. Giugno 1823.)
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Diisque
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