B. G. edit. vet. l.5. c.38.§.9. num.157. vol.9 p.420.
(23. Giugno. 1823.)
Alla p.2776. margine. Lo stesso discorso si può fare di ?????, il quale è pur verbo esprimente un suono, e fatto per imitazione di questo suono; il qual suono come è similissimo a quello di ????, così non ha niente che fare con ?????. Ma questa e simili interposizioni della lettera ? [2812]e d'altre tali, sono state fatte o per evitare l'iato o per altre diverse cagioni, nel processo della lingua, quando già non v'era più bisogno che il vocabolo per essere inteso, esprimesse e rappresentasse collo stesso suo suono l'oggetto significato, ma egli era già inteso generalmente per se, e non per virtù della sua origine; e quando già nella lingua si guardava più alla dolcezza ec. che alla necessità ec. ne' quali modi le parole in tutte le lingue si sono allontanate dalla forma primitiva e hanno spesso perduto affatto quel suono rappresentativo che prima avevano e sul quale furono modellati e creati, e nel quale da principio consisteva la ragione della loro significanza. I latini dal tema ???? o bauare fecero baubari, interponendo un b (il quale in questo caso è più adattato all'imitazione) invece del ?. Noi baiare, che per verità potrebb'essere appunto quello stesso originale ???? ch'è affatto perduto nella lingua greca e nella latina scritta: e ben si potrebbe credere che fosse totalmente [2813]voce antica latina, conservata nel volgare; dal che si dedurrebbe, primo, che l'antico latino, e di poi il suo volgare perpetuamente conservò puro il verbo originale ???? (giacchè l'? greco in latino antico ora risponde a un u, ora ad un i), quantunque non si trovi nel latino scritto; verbo inusitato affatto nell'antica e moderna grecità nota; secondo, che questo antichissimo verbo, perduto, o vogliamo dire alterato nel greco, perduto ossia alterato nel latino scritto, conservasi ancora purissimo e senz'alterazione alcuna nell'italiano, e vedi la pag.
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