2704. Si potrebbe anche credere che i primi latini e il volgo, invece di baubari dicessero bauari (appunto ??????), e che la mutazione dell'u in i (vocali che spessissimo si scambiano, per esser le più esili, come ho detto altrove) seguisse nell'italiano e nel francese ec. Ovvero che gli antichi dicessero bauari, e poi il volgo baiari.
(24. Giugno 1823.)
I continuativi latini, tutti (se non forse visere da visus di video, co' suoi composti inviso, reviso ec., e forse qualche altro, che io chiamerò continuativi anomali) appartenenti alla prima congiugazione, sono fatti dal participio o dal supino del verbo originale come ho dimostrato. Nondimeno io trovo alcuni pochi verbi, pur della prima maniera, i quali sono evidentemente fratelli o figli di altri verbi della terza, ed hanno una significazione evidentemente continuativa della significazione di questi, ma non sono fatti da' loro participii. Quelli che io ho osservati sono 1. cubare, co' suoi composti accubare, incubare, decubare, secubare, recubare, ec. il significato de' quali è manifestissimamente [2814]continuativo di quello di cumbere (inusitato, fuorchè nella voce cubui ec. e cubitum che ora s'attribuiscono a cubare), incumbere, accumbere ec. tanto che ogni volta che si dee esprimere azione continuata, si usano immancabilmente quelli e non questi, (come anche viceversa nel caso opposto) e appena si troverà buono esempio del contrario, quale potrebb'esser quello di Virgilio Aen. 2. 513-14. Ingens ara fuit; juxtaque veterrima laurus Incumbens arae, invece d'incubans.
| |
Virgilio Aen Incumbens
|