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      Niuna imperfezione, neppure in ordine all'uomo, si può trovare propriamente nella natura; l'uomo non è imperfetto nè in natura, nè per natura; anzi se volete, in natura e per natura egli è il più perfetto degli esseri; ma [2903]in natura e per natura egli è più di tutti disposto a divenire imperfetto; e ciò per ragione appunto della somma sua perfezione naturale; come quelle macchine o quei lavorii compitissimi e perfettissimi, che per esser tali, sono minutamente lavorati, e quindi delicatissimi, e per la somma delicatezza più facilmente degli altri si guastano, e perdono l'essere e l'uso loro.
      Ma ad essi si trovano forse artefici che possono ripararli, a noi guasti e snaturati una volta, non si trova mano che ci riponga nel primo stato, (nè da noi medesimi siamo atti a farlo). Poichè nè la natura ci ripiglia in mano per riformarci, come l'artefice il suo lavoro sconciato, nè altra potenza v'ha che ci possa restaurare come un nuovo artefice il lavoro altrui.
      (6. Luglio. 1823.)
     
      Alla p.2815. marg. Auspico e suspico v. p.3686. da specio, sono come aedifico, vivifico, sacrifico, amplifico, gratifico, velifico, significo, vocifico (s'è vero), magnifico, mellifico, e tali altri non pochi, da facio31, i quali hanno la forma e la coniugazione mutata dalla loro origine o per esser fatti da nomi, come p.e. aedificium, sacrificium, magnificus, amplificus, ch'è di Frontone, vivificus, ec. o per accidente e virtù della composizione, quando [2904]anche sieno fatti direttamente dal verbo originale facio.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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