E vedi ancora il primitivo habere nel senso del continuativo habitare (dal qual senso deriva quello di questo verbo) nel Forcellini in habeo col.3.
(9. Luglio. 1823.)
È uso della nostra lingua di porre l'avverbio male come particella privativa in vece di in avanti gli aggettivi, i sostantivi, gli avverbi, i participii ec. o facendo di questi tutta una voce con quella, o scrivendo quella separatamente. Il qual uso ci è così proprio, che sta in libertà dello scrittore di fare in questo modo de' nuovi accoppiamenti nel detto senso, sempre ch'ei vuole, siccome n'han fatto alcuni moderni, [2926]p.e. il Salvini, ad esempio degli antichi, e stanno segnati nella Crusca. Male per non o poco o difficilmente. V. la Crusca in male. I francesi similmente: mal-adresse, mal-adroit, mal-adroitement, mal-aisé, mal-gracieux, mal-plaisant, mal-habile, mal-honnête ec. ec. V. il Diz. del Richelet in Mal, fine. Or quest'uso è tutto latino e degli ottimi tempi. Vedi Forcell. in male.
(9. Luglio 1823.)
Maltrattare, maltraiter, maltratar - male-tractatio è d'Arnobio, ap. Forcell. voc. Male fine, in vece di che altri dissero mala tractatio. È proprio de' nostri antichi scrittori, e del volgar fiorentino o toscano di usar male in tutti i generi e numeri in vece dell'aggettivo malo.
(9. Luglio 1823.)
Savamo, savate de' nostri antichi, per eravamo eravate, sarebbono elle persone di un imperfetto più regolare, più antico e più vero di sum, sumus, sunt, che non è l'usitato eram fatto forse da un altro tema; persone, dico, di un imperfetto sabam, era, conservato nel volgar latino fino ai primi tempi del nostro?
| |
Forcellini Salvini Crusca Crusca Diz Richelet Mal Forcell Arnobio
|