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      L'invenzione doveva essere stata da lui tutta concepita e disposta fin dal principio, com'è naturale in ogni buon poeta, e massime in un poeta di tant'arte e maestria. Quindi s'ella nel fine non è inferiore al principio, niuna maraviglia. L'immaginazione era così fresca quando inventava il fine del poema, come quando inventava il principio. Ma non minor forza, vivezza, attività, prontezza, fecondità d'immaginativa si richiede allo stile, ossia all'esecuzione che all'invenzione. Anzi si può dire che lo stile poetico, e nominatamente quello di Virgilio, sia un composto di continue, innumerabili e successive invenzioni. Ogni metafora, ogni aggiunto che abbia quella mirabile [2980]e novità ed efficacia ch'e' sogliono avere in Virgilio, sono tante particolari e distinte invenzioni poetiche, come sono invenzioni le similitudini, e richiedono una continua energia, freschezza, mobilità, ricchezza d'immaginazione, e un concepir sempre vivamente e quasi sentire e vedere qualsivoglia menoma cosa che occorra di nominare o di esprimere eziandio di passaggio e per accidente. Anche in ogni altra parte dell'esecuzione, cioè nelle immagini ec. e nella vena degli affetti anche in situazioni che per la invenzione sono patetichissime ec. Virgilio ne' sei ultimi libri è inferiore a se stesso, che che ne dica Chateaubriand. V. p.3717.
      In verità questo affievolimento e spossamento dell'immaginazione, del calore, dell'entusiasmo in un poema di lungo spirito, non solo ci dee parer perdonabile, ma così naturale, ch'egli sia quasi inevitabile anche ai più grandi e veri poeti.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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