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      Che che sia di questa proposizione, certo è che quel pleonasmo di ???????? ???? e simili, da me notato altrove, e non osservato dal Fischer, può servire a spiegar molti passi della Scrittura nei quali la parola giorno non serve che ad una perifrasi, onde [2996]p.e. in die irae tuae, non vale altro che in ira tua; cosa finora, ch'io sappia, non veduta dagl'interpreti, i quali p.e. pensano che quel dies significhi il giorno del giudizio ec.
      (20. Luglio. 1823.)
     
      Alla p.2815. A questa categoria di verbi (che forse si potrebbero chiamare continuatt. irregolari, tutti, come viso is) spettano senza dubbio i seguenti. Occupo da ob e capio. Veggasi la pag.3006-7. Obstino da ob e teneo, interposta la s, come in ostendo che anticamente dovette dirsi obstendo ed esser lo stesso che il più moderno verbo obtendo. Nè è maraviglia che la prep. ob sia fatta seguire da una s nella composizione per proprietà di lingua, o ch'esistesse anche anticamente una prep. obs per ob; giacchè vediamo appunto ab e abs, e nella composizione preporsi sempre alle voci comincianti per t la prep. abs e non ab. Così anche fuor di composizione, quando non s'usi la prep. a: perocchè convien dire p.e. o a te, o abs te, non ab te. V. Forcell. in A, ab, abs, e in Abs. V. p.3001. fine. 3696. Tornando al proposito è manifesto [2997]che obstino, obstinatus vien da teneo, come ne viene pertinax, pertinacia ec. che spettano alla stessa significazione. La e è cangiata in i come appunto in pertinax e ne' composti ordinari contineo, obtineo ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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