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      Del resto i verbi da cui derivano i soprascritti, hanno anche i loro continuativi fatti da participii, cioè capto e tento.
      Aspernor aris e asperno as (giacchè aspernor si trova anche in senso passivo) da ad e sperno is. (20. Luglio. 1823.). Consterno, as, avi, atum (il Forc. per errore di stampa stravi atum, come apparisce dagli esempii) da sterno is, e cum, ovvero da consterno is. Crepo as, forse da crepo is. V. Forc. in Crepo, fine. V. p.3234.
     
      [2999]Alla p.2906. Bell'effetto fanno nell'Aminta e nel Pastor fido, e massime in questo, i cori, benchè troppo lambiccati e peccanti di seicentismo, e benchè non vi siano introdotti se non alla fine e per chiusa di ciascun atto. Ma essi fanno quivi l'offizio che i cori facevano anticamente, cioè riflettere sugli avvenimenti rappresentati, veri o falsi, lodar la virtù, biasimare il vizio, e lasciar l'animo dello spettatore rivolto alla meditazione e a considerare in grande quelle cose e quei successi che gli attori e il resto del dramma non può e non dee rappresentare se non come particolari e individue, senza sentenze espresse, e senza quella filosofia che molti scioccamente pongono in bocca degli stessi personaggi. Quest'uffizio è del coro; esso serve con ciò ed all'utile e profitto degli spettatori che dee risultare dai drammi, ed al diletto che nasce dal vago della riflessione e dalle circostanze e cagioni spiegate di sopra.
      (21. Luglio. 1823.)
     
      [3000]Delle cose veramente ridicole nella società o negl'individui è ben raro trovar chi ne rida.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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