In verità egli sarebbe stato credibile, e certo egli avrebbe dovuto accadere, tutto l'opposto.
1. Quella raffinatezza dell'amor proprio e della facoltà di sentire, la quale è necessaria perchè la compassione trovi luogo nell'animo umano, [3154]la produce, e seco il piacere ch'altri ne gusta non fu in alcun modo propria de' tempi d'Omero, e proprissima di quelli di Virgilio e de' moderni, perocch'ella nasce dalla civiltà. Parlo qui della compassione inefficace, qual è quella che si prova leggendo un poema, e che spesso e facilmente ha luogo negli animi civili, massime destandovela lo charme e l'artifizio della poesia, e degli abili prosatori. La compassione efficace la qual ci muove a sovvenire alle miserie altrui, nasce anch'essa dalla detta raffinatezza, e quindi dalla civiltà, ma richiede una raffinatezza maggiore di quella che la civiltà soglia ordinariamente produrre e produca nel comune degli uomini, e una facoltà naturale di sentire maggior dell'ordinaria, e quindi ella è e fu in ogni tempo ben rara.
2. Poco ai tempi d'Omero valeva ed operava quello che negli uomini si chiama cuore, moltissimo l'immaginazione. Oggi per lo contrario (e così a' tempi di Virgilio) l'immaginazione [3155]è generalmente sopita, agghiacciata, intorpidita, estinta; difficilissimo è ravvivarla anche al gran poeta, il quale altresì difficilmente può esser oggi gagliardamente ispirato dalla immaginativa, ed esser grande per quella parte che propriamente spetta all'immaginazione e per ciò che da lei deriva, come furono Omero e Dante.
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