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      Dico c'interessa estremamente di pių, intendendo dell'interesse totale e finale, e risultante da tutto il poema, e diffuso e serpeggiante per tutto il corpo del medesimo. Il quale interesse cosė inteso, manca quasi affatto ai poemi che dalla Iliade derivarono; perocchč non bisogna confonder con esso, il piacere che ci cagiona la lettura di tali poemi, derivante dallo stile, dalle immagini, dagli affetti, e da tali altre cose che non hanno essenzialmente a far coll'ultimo e principale scopo e scioglimento del poema; nč anche i particolari (o episodici o non episodici) interessi qua e lā sparsi, non finali nč continui [3164]o perpetui, e nascenti da questa o da quella parte e non dall'insieme e dal tutto del poema; nč anche finalmente quell'interesse che puō nascere dal semplice intreccio, interesse di pura curiositā, che non aspira nč corre ad altro che a voler essere informato dello scioglimento del nodo, conosciuto il quale, esso interesse finisce; interesse pochissimo interessante, e superficialissimo nell'animo; interesse che puō esser sommo in poemi, drammi ed opere di niuno interesse, anzi non č mai nč sommo nč principale nč anche molto notabile e sensibile, se non se in poemi, drammi ed opere di niun intimo e profondo interesse e di pochissimo valor poetico, perchč il destare, pascere e soddisfare la curiositā non č effetto che abbia punto che fare colla natura della poesia, nč le puō esser altro che accidentale e secondario. Or dunque i poemi derivati dalla Iliade, leggonsi con molto piacere, destano di tratto in tratto alcuno interesse pių o men vivo e durabile, [3165]ma essi mancano quasi affatto di quell'interesse totale, finale e perpetuo, di cui l'Iliade, dopo 27 secoli, appo uomini non greci, sommamente abbonda, e dal quale si dee senza fallo misurare il pregio e il grado di bontā del complesso e dell'intero di un poema epico, siccome d'ogni altro poema.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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