Ma in ciò quelle qualità, cioè la debolezza e il bisogno, credo che ordinariamente prevagliano e sieno di maggiore e più notabile effetto che queste, cioè la delicatezza e simili. Onde, tutto insieme compensato, le donne sieno in verità, generalmente e per natura, più egoiste, e quindi meno misericordiose (massime in quanto alla compassione efficace) e meno benefiche degli uomini. Perocchè molto maggior parte ha nella beneficenza, nella disposizione e nell'atto del sacrificar se stesso, e nell'esclusione dell'egoismo, l'intensità, la forza, l'abbondanza della vita, e quindi dell'amor proprio, che la delicatezza e raffinatezza dell'animo disgiunte dalla forza ed energia ed attività ed interna vivace vita del medesimo. E ciò non pur negli uomini rispetto [3298]alle donne, ma generalmente in chi che sia, rispetto a chi che sia.87.
(28. Agos. 1823.). V. p.3314.
Circa il verbo pascito, e il regolare e primitivo participio di pasco ch'egli dimostra, cioè pascitus, poi contratto in pastus, vedi Forcell. in fine di Compesco, ch'è un composto di Pasco.
(29. Agosto. 1823.)
Distito da disto, dimostrerebbe il suo participio distatus o il supino distatum, se però quel continuativo o frequentativo è vero. Il supino statum di sto è noto. Del resto veggasi la p.3849.
(29. Agos. 1823.)
Alla p.2843. Compesco, dispesco da pasco. Decerpo, discerpo ec. da carpo.
(29. Agosto. 1823.)
Offenso as (offenser), defenso as, defensito as (difensare) da offensus, defensus di offendo, defendo.
(29. Agos. 1823.)
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Forcell Compesco Pasco
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