La depravazione e quindi il cominciamento dell'ozio e della inoperosità della letteratura italiana furono quasi il segnale alle altre letterature più famose d'Europa di sorgere e comparire [3321]nel mondo. Elle sono sorte, e in breve spazio hanno avanzato e passato i termini da noi già tocchi, e il progresso universale della letteratura e delle cognizioni umane ne' centocinquant'anni ultimi è stato così rapido e così grande, ch'egli equivale per così dire a quello fatto per tutti i secoli addietro infino all'epoca nominata. Ciò singolarmente si può dire in quanto alla filosofia, la quale rinata dopo la detta epoca, e tutta nuova, fa parere più che pigmea la filosofia di tutti gli altri secoli insieme. Ella è divenuta la scienza, il carattere, la proprietà de' moderni; ella regge, domina, vivifica, anima tutta la letteratura moderna; ella n'è la materia e il subbietto; ella in somma è il tutto oggidì negli studi, e in qualsivoglia genere di scrittura; o certo nulla è senza di lei.
Fra queste generali vicende e questo progresso della letteratura, l'Italia, come di sopra dissi, nulla ha fatto per se. Gli scrittori alquanto originali ch'ella ha prodotti in questo tempo, gli scrittori che posson meritar nome di moderni, non [3322]sono stati sufficienti nè per originalità nè per numero, a darle una lingua nazionale moderna, nello stesso modo ch'ei non sono stati sufficienti a fare ch'ella avesse una letteratura moderna nazionale.
E quanto alla lingua, l'insufficienza loro a far che l'Italia n'avesse una moderna sua propria, è venuta principalmente da questa cagione.
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