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      Egli però non divien tale per natura, benchè questa disposizione sia naturale: perocchè essa disposizione non era ordinata a questo [3376]ch'ei divenisse tale, ma era ordinata ad altre qualità, molte delle quali affatto contrarie a quelle che egli ha per detta disposizione acquistato. Bensì s'egli non avesse avuto naturalmente questa disposizione, egli non sarebbe potuto divenir tale. Questa è tutta la parte che ha la natura in ciò che tale ei sia divenuto. Siccome, se la disposizion fisica del nostro corpo non fosse qual ella è per natura, l'uomo non potrebbe, per esempio, provare il dolore, divenir malato. Ma non perciò la natura ha così disposto il nostro corpo acciocchè noi sentissimo il dolore e infermassimo; nè quella disposizione è ordinata a questo, ma a tutt'altri e contrarii risultati. E l'uomo non inferma per natura; bensì può per natura infermare; ma infermando, ciò gli accade contra natura, o fuori e indipendentemente dalla natura, la quale non intese disporlo a infermare.
      Similmente si discorra degli altri animali, e di mano in mano degli altri generi di creature, con quest'avvertenza però e con questa proporzione, che negli altri animali, le disposizioni [3377]ingenite sono più ad essere che a poter essere; il che vuol dire che gli animali sono naturalmente meno conformabili dell'uomo; che essi per le loro naturali disposizioni, non solo non debbono acquistare altre qualità che le destinate loro dalla natura, il che è proprio anche dell'uomo, ma non possono acquistarne molto diverse da queste, come l'uomo può; non possono acquistar tante e così varie qualità, come l'uomo può, per essere sommamente conformabile: in fine che le loro naturali disposizioni non rendono possibile tanta varietà di risultati, non possono esser così diversamente applicate e usate come quelle dell'uomo.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555