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      (9. Settembre. 1823.). V. p.3552.
     
      Molti presenti italiani che ripongono tutto il pregio della poesia, anzi tutta la poesia nello stile, e disprezzano affatto, anzi neppur concepiscono, la novitā de' pensieri, delle immagini, de' sentimenti; e non avendo nč pensieri, nč immagini, nč sentimenti, tuttavia per riguardo del loro stile si credono poeti, e poeti perfetti e classici; questi tali sarebbero forse ben sorpresi se loro si dicesse, non solamente che chi non č buono alle immagini, ai sentimenti, ai pensieri non č poeta, il che lo negherebbero schiettamente o implicitamente;99 ma che chiunque non sa immaginare, pensare, sentire, inventare, non puō nč possedere un buono stile poetico, nč tenerne l'arte, nč eseguirlo, nč giudicarlo nelle opere proprie nč nelle altrui; che l'arte e la facoltā e l'uso dell'immaginazione e dell'invenzione č tanto indispensabile allo stile [3389]poetico, quanto e forse ancor pių ch'al ritrovamento, alla scelta, e alla disposizione della materia, alle sentenze e a tutte l'altre parti della poesia ec. (Vedi a tal proposito la p.2978-80.) Onde non possa mai esser poeta per lo stile chi non č poeta per tutto il resto, nč possa aver mai uno stile veramente poetico, chi non ha facoltā, o avendo facoltā non ha abitudine, di sentimento di pensiero di fantasia d'invenzione, insomma d'originalitā nello scrivere.
      (9. Sett. 1823.)
     
      La lingua spagnuola, secondo me, puō essere agli scrittori italiani una sorgente di buona e bella ed utile novitā ond'essi arricchiscano la nostra lingua, massimamente di locuzioni e di modi.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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