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      108 Così quelle lingue ci somministrano copiose novità, che non sono nè latinismi nè grecismi, ec. ma italianismi o nuovi o rari, e questi bellissimi e utilissimi, e insomma degnissimi d'entrare in uso. Nello stesso modo che sono italianismi, [3410]e degnissimi d'entrare in uso, infiniti vocaboli, locuzioni (significati) e forme nuove, che l'abile e giudizioso e ben perito scrittore, può inesauribilmente e incessantemente derivare, formare, comporre ec. dalle stesse radici, degli stessi materiali, degli stessi capitali e fondi della lingua nostra, profondamente conosciuti e perfettamente posseduti, seguendo sempre e intieramente la vera indole e proprietà d'essa lingua, e conformandosi con tutte le sue qualità sieno intrinseche, sieno estrinseche ec.
      (9-10. Sett. 1823.)
     
      Gli uomini che vivono in solitudine sono inclinatissimi al metodo. Ma non tanto quelli che nella solitudine sono occupati, o che perciò appunto vivono in solitudine, (ne' quali, siccome in tutti quelli che sono molto occupati, il metodo e l'ordine dell'azioni sarebbe ragionevolissimo, perchè l'ordine così di luogo come di tempo è sempre risparmio dell'uno o dell'altro, e il disordine al contrario) quanto in quelli che nulla hanno da fare, come malati cronici, carcerati, vecchi ritirati per cagionevolezza dell'età, per debolezza, o per abito di pigrizia. Questi sogliono esser metodici fino all'ultimo eccesso. Pare che l'uomo sia tanto più [3411]geloso di ordinare la sua vita quanto meno ha da occuparla, o quanto meno la occupa.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555