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      E così generalmente accadde. (Il linguaggio del Casa non è familiare, ed è molto [3416]più distinto dal prosaico, e così il suo stile. Ciò perchè ne' suoi versi egli non si propose il carattere nè del Petrarca nè di Dante, ma un suo proprio. E quindi quanto il carattere del suo linguaggio e stile poetico è distinto da quel della prosa, tanto egli è ancora diverso da quello del linguaggio e stile sì di Dante e Petrarca, sì degli altri lirici, e poeti quali si vogliano, del suo tempo.). La Coltivazione, le Api ec. sono ben sovente bella prosa misurata quanto al linguaggio, ed allo stile eziandio: e ciò quantunque l'uno e l'altro poema sieno imitazioni, e l'Api nient'altro quasi che traduzione, delle Georgiche, il capo d'opera dello stile il più poetico e il più separato dal familiare, dal volgo, dal prosaico
      . Similmente si può discorrere dell'Eneide del Caro.
      In somma la lingua italiana non aveva ancora bastante antichità, per potere avere abbastanza di quella eleganza di cui qui s'intende parlare, e un linguaggio ben propriamente poetico, e ben disgiunto dal prosaico. Le parole dello Speroni provano questa verità, e questa le mie teorie a cui la presente osservazione si riferisce. Il cui risultato è che dovunque non è sufficiente antichità di lingua colta, quivi non può ancora essere la detta eleganza di stile e di lingua, nè linguaggio poetico distinto e proprio ec. (11. Sett. 1823.). Ho già detto altrove [3417]che non prima del passato secolo e del presente si è formato pienamente e perfezionato il linguaggio (e quindi anche lo stile) poetico italiano (dico il linguaggio e lo stile poetico, non già la poesia); s'è accostato al Virgiliano, vero, perfetto e sovrano modello dello stile propriamente e totalmente e distintissimamente poetico; ha perduto ogni aria di familiare; e si è con ben certi limiti, e ben certo, nè scarso, intervallo, distinto dal prosaico.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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