Dunque ella guarda e tira verso l'eternità.
Fu proprio carattere delle antiche opere manuali la durevolezza e la solidità, delle moderne la caducità e brevità. Ed è ben naturale in un'età egoista. Ell'è egoista perchè disingannata. Ora il disinganno, [3438]come fa che l'uomo non pensi se non a se, così fa che non pensi se non quasi al presente; di quello poi che sarà dopo di lui, non si curi punto nè poco. Oltre che l'egoista è vile, sì per l'egoismo, sì per altre parti e cagioni. E l'età moderna ch'è quella del despotismo tranquillo, incruento e perfezionato, come può non essere abbiettissima? Ora un animo basso non si sa levar alto, nè proporsi de' fini nobili, nè cape l'idea dell'eternità in menti così anguste, nè l'uomo abbietto può riporre la sua felicità nel conseguimento d'obbietti sublimi.
Ne' tempi intermedi fra l'antico e il moderno, osservando i monumenti materiali che n'avanzano, si trovano evidenti segni e dell'antiche illusioni e del sopravvegnente disinganno. Si vede anche grandissima solidità in molte barbariche opere de' bassi tempi, (anche private, anzi per lo più tali) certo a paragone delle moderne. Chi può paragonare la solidità di queste con quella degli edifizi pubblici o privati del 500, in Italia massimamente. In Roma, dove v'ha monumenti d'ogni età dalle egiziane alla presente, si può in questi [3439]considerare la sommità, la decadenza, il distruggimento dell'umana immaginazione e illusioni; anzi pur le diverse sommità e decadenze ec. delle medesime; e le diverse età dell'immaginazione ec. e la storia delle nazioni non solo, ma in genere dello spirito umano spiritualmente considerato, malgrado la materialità degli oggetti.
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