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      E con questa disposizione tutta di abborrimento e detestazione verso i malvagi e di tenerezza e pietā verso i buoni, egli parte dallo spettacolo. La qual disposizione quanto sia morale e buona e desiderabile che si desti, chi nol vede? E questo [3454]č veramente l'unico modo di far che l'uditore parta appassionato per la virtų, e passionatamente nemico del vizio; l'unico modo di ridurre a passione l'amor dell'una e l'odio dell'altro, cosa difficilissima a conseguirsi oggidė in chicchessia, e stata sempre difficile ad ottenersi ne' cuori volgari e plebei della moltitudine; ma cosa dall'altra parte cosė utile che pių non puō dirsi, perchč nč quell'amore nč quell'odio saranno nč furono mai efficaci nell'uomo essendo pura ragione, e s'ei non si convertano in passione, quali furono non di rado anticamente. L'effetto poetico si č che un dramma cosė formato lascia nel cuore degli uditori un affetto vivo, gli fa partire coll'animo agitato e commosso, dico agitato e commosso ancora, non prima commosso e poi racchetato, prima acceso e poi spento a furia d'acqua fredda, come fa il dramma di lieto fine; insomma produce un effetto grande e forte, un'impressione e una passion viva, nč la produce soltanto ma la lascia, il che non fa il dramma di lieto fine; e l'effetto č durevole [3455]e saldo. Or che altro si richiede al totale di una poesia, poeticamente parlando, che produrre e lasciare un sentimento forte e durevole? quando anche ei non fosse d'altronde utile e morale, come nel nostro caso.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555