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      Quel ch'io dico dell'uso delle favole antiche fatto alla maniera antica (cioè mostrandone persuasione e presentandole in qualunque modo a' lettori o uditori come e' ne fossero persuasi, chè altrimenti il prevalersi della mitologia non ha peccato alcuno), fatto dico da' poeti cristiani antichi o moderni (massime italiani) scrivendo a' Cristiani, si [3466]dee dire dell'eccessivo uso, anzi abuso intollerabile della mitologia che fanno e fecero i pittori e scultori ec. cristiani, non d'Italia solo, ma d'ogni nazione, e niente meno i forestieri che gl'italiani. Se sta ad essi a scegliere il soggetto, potete esser sicuro, massime degli scultori, ch'e' non escirà della mitologia. Ed anche grandissima parte de' soggetti eseguiti per commissione, essendo mitologici, segue che il più delle pitture e massimamente delle sculture che si veggono in Europa (fuor delle Chiese), sieno mitologiche. Par che tutto lo scopo che si propone uno scultore (siccome un poeta) sia che la sua opera paia una statua antica (come un poema antico), dovendo solamente cercare ch'ella sia tanto bella quanto un'antica, o più bella ancora, quantunque, se si vuole, nel genere del bello antico.
      (19. Sett. 1823.)
     
      Ces hommes qui existent ainsi (les Chartreux de Rome) sont pourtant les mêmes à qui la guerre et toute son activité suffiraient à peine s'ils s'y étaient accoutumés. C'est un sujet inépuisable de réflexion que [3467]les différentes combinaisons de la destinée humaine sur la terre. Il se passe dans l'intérieur de l'ame mille accidents, il se forme mille habitudes qui font de chaque individu un monde et son histoire.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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