E nondimeno essi seguono nella politica l'immaginazione e la speculazione molto manco, e l'esperienza e i fatti molto più che gli antichi non fecero, e vaneggiano e inventano ed errano molto meno.
(19. Sett. 1823.)
?? ?????????? ?? ??? ?????????, ??? ???? ?? ??????? ????? ???? ??? ?????????; Aristot. Polit. l.2. ed. Victor. Flor. 1576. ap. Juntas, p.131.
(19. Sett. 1823.)
Alla p.2916. Questa uniformità di stile in Europa viene ancora da questo che tutte le moderne letterature son venute in principio dalla Francia (anche quel che v'ha nella letteratura e nello stile italiano e spagnuolo di moderno); laonde e gli stili nelle diverse lingue d'Europa sono conformi tra loro di genere, perchè tutti derivati da una stessa fonte; e poca varietà [3472]hanno ciascun d'essi stili verso se medesimo, perchè tutti derivati originariamente da uno stile che non ne ha veruna, e molti modificantisi tuttavia su di questo.
Del rimanente, egli è tanto certo che l'arte dello stile e del dire è propria esclusivamente degli antichi, quanto che l'arte del pensare è propria esclusivamente de' moderni. Gli antichi non solo facevano di quell'arte uno studio infinitamente maggiore che noi non facciamo; non solo ne possedevano e conoscevano mille parti, mille mezzi, mille secreti che noi neppur sospettiamo, e che appena e a gran fatica possiamo intendere quando e' gli spiegano e ne parlano exprofesso (come Cicerone Quintiliano ec.), non solo in somma la detta arte era senza paragone più ampia, stesa, ricca, varia, distinta, accurata, specificata, particolarizzata appo gli antichi che fra i moderni, ma essa era quasi l'unico, e senza quasi il principale studio degli antichi che pretendevano e aspiravano particolarmente al nome di scrittori, e massime di letterati.
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