So che la volgarità de' pensieri negli antichi, da molti è considerata come relativa a noi, che sappiam tanto di più; ma [3477]io dico che si fa torto all'antichità, allo spirito e alla ragione umana universale, se non si crede che questa volgarità, almen quanto a grandissima parte d'essi pensieri, non sia assoluta, o non fosse volgarità anche al tempo degli scrittori che gli esposero.
(19. Sett. 1823.)
Sonito da sono as, continuativo o frequentativo (se però non è dal nome sonitus), ma d'incerta fede. Forcell.
(20. Sett. 1823.)
Contentus a um (onde contentare ital. contenter franc. ec.) non è in origine che un participio bello e buono. Eppure appoco appoco ei divenne un aggettivo semplicissimo, e tale egli è unicamente nell'italiano, nel francese nello spagnuolo. (20. Sett. 1823.). Così falsus ec. di cui veggasi la p.3488. V. p.3620.
Frissont, frissonner, - brivido - ??????.
(20. Sett. 1823.)
Alla p.3156. Si potrebbe aggiungere il nostro Monti, nel quale tutto è immaginazione, e nulla parte ha il sentimento, come n'ha grandissima nel più delle poesie di Lord Byron (se però quel di Lord Byron è ben significato [3478]col nome di sentimento). Certo è che il Monti benchè d'immaginazione senz'alcun confronto inferiore a quella di lord Byron, e benchè non abbia di poetico che l'immaginazione (sì nelle cose sì nello stile), si lascia leggere non senza piacere, nè senza effetto poetico, e l'immaginoso in lui comparisce molto più spontaneo e men comandato che in Lord Byron. Ed è forse al contrario, perchè Lord Byron è veramente un uomo di caldissima fantasia naturale, e Monti, qualch'egli sia per se stesso, nelle sue composizioni non è che un buono e valente traduttore di Omero, Virgilio, Orazio, Ovidio ed altri poeti antichi, e imitatore, anzi spesso copista, di Dante, Ariosto e degli altri nostri classici.
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