Onde può dirsi con verità che una medesima data porzione di tempo or dura più or meno ad un medesimo individuo, ed a chi più a chi meno. Lasciamo stare che il tempo disoccupato, annoiato, incomodato, addolorato e simili, riesce e si sente esser più lungo che quel medesimo o altrettanto spazio di tempo, occupato, dilettevole, passato in distrazione e simili129; e ciò ad un medesimo individuo, o a diversi individui d'una sola specie in un tempo medesimo, o in tempi diversi. Lasciando questo, si osservi che agli animali i quali vivono meno dell'uomo per lor natura, a quelli che vivono al più trent'anni, venti, dieci, cinqu'anni, [3511]un anno solo, alcuni mesi, un solo mese, alcuni giorni soltanto (chè egli v'ha effettivamente animali che rispondano a tutte queste differenze di durata, e a cento e mill'altre intermedie); a questi animali, dico, una data porzione di tempo è veramente più lunga e dura più che all'uomo, e tanto più quanto la lor vita naturale è più corta; e l'idea che ciascun d'essi si forma ed acquista naturalmente della durata e quantità di una tal porzione qualunque di tempo, è assolutamente maggiore di quella che l'uomo concepisce; e maggiore in ragione esattamente inversa della lunghezza ordinaria del viver loro. E s'egli è vero come dicono, che nel fiume Apanis nella Scizia vi abbia degli animaletti, tra i quali, quei, i quali essendo nati il mattino, muojono la sera, sono i più vecchi, e muojono carichi di figli, di nipoti, di pronipoti, e di anni, a lor modo (Genovesi, Meditazioni filosofiche sulla Religione e sulla Morale.
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