Quindi i diminutivi spagn. in illo, da iculus. (25. Sett. 1823.). Abbiamo anche sonnoloso.
[3516]Axilla era voce antiquata fin dal tempo di Cicerone, e sostituitavi ala (v. Forc. in Axilla, in X ec.). Antiquata nel parlare e nello scrivere colto. Ora il volgo conservolla sempre, tanto che la trasmise a noi, i quali usiamo ancora volgarmente e tuttodì quella voce latina che al tempo di Cicerone era già disusata. Ascella, aisselle. Così dite di maxilla, (mascella, mexilla), che pur si trova usata da scrittori posteriori, ma ciò dovette esser con poca eleganza. Ala e mala che al tempo di Cicerone in questi significati erano più recenti e più usate di quell'altre, oggi, restando queste, sono esse affatto perdute in tali significazioni. (25. Sett. 1823.). Al contrario palus è rimasto, paxillus perduto; velum è rimasto, vixillum non è per noi che voce poetica ec.
(25. Sett. 1823.)
Testa si dice anche per ogni genere di coccia, come di quella de' pesci, onde la tartaruga è detta testudo ec. Quindi si conferma la congettura da me altrove fatta sopra l'origine del dir testa, cioè coccia per capo. Si cominciò a dar quel nome al cranio, ed è metafora o metonimia ec. molto naturale. V. Forcell.
(25. Sett. 1823.)
[3517]Alla p.3412. fine. Altrettanto però è certo che una società capace di repubblica durevole, non può essere che leggermente o mezzanamente corrotta; che una società pienamente corrotta (come la moderna) non è assolutamente capace d'altro stato durevole che del monarchico quasi assoluto; e che il non essere assolutamente capace se non di assoluta monarchia, e l'essere incapace di durevole stato franco, è certo segno di società pienamente corrotta.
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Axilla Cicerone Axilla Cicerone Cicerone Forcell
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