Perocchè tali atti vengono da un'impazienza, da una fretta di veder l'esito, cioè d'uscir del pericolo col passargli, per così dire, per lo mezzo; da una confusione dell'anima, dal non poter tollerare la calma della riflessione a causa del turbamento che si prova, e ch'essa riflessione accrescerebbe; dal non essere in istato di considerare come si dovrebbe, per aver l'animo sossopra; insomma dal [3537]non trovarsi in pieno riposo di spirito, e libero da ogni passione, come vuole il perfetto coraggio, ma per lo contrario sentire una passione, la quale preferisce e trova più facile e tollerabile uno sforzo ancorchè difficile e pericoloso, che una riposatezza, che le riesce intollerabile e troppo penosa, e non solo difficile ma impossibile (come ogni passione per natura è incapace di riposatezza e l'esclude per la sua propria nazione, e spinge all'energico, allo sforzo ec.). E questa tal passione qual è? e qual può essere? non altro che il timore. Un tal animo è turbato: dunque non fa prova di perfetto coraggio. Come colui che nel pericolo, essendo assalito, o dubitando di esserlo, si diffonde in minacce e in bravare il nemico. Le parole e gli atti di costui dimostrano il coraggio e il non aver timore alcuno. Ma la sostanza è ch'egli teme assai, e che cerca d'allontanare o di scemare il pericolo col mostrare di non temerlo. E così il timore produce in lui le apparenze del coraggio. Or non altrimenti accade nel caso suddetto, dove il timore produce una specie di disperazione [3538](segno ed effetto di timore eccessivo, quand'ella non è giusta, e quelli che più facilmente e grandemente si disperano nel pericolo, e che perciò, dovendo necessariamente combatterlo, fanno opere di maggior ardire, sono appunto i più timidi: il timore è per essi, come per tutti gli uomini, più insopportabile e penoso del pericolo e del danno: essi non si precipitano in questo se non perchè hanno moltissimo di quello, e per fuggir esso timore) di disperazione, dico, che ha sembianza di straordinario coraggio, e non è che temerità e cecità di mente prodotta dalla paura; e così nel caso di chi dimostra allegria ec.
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