Molti altri passarono a un quarto stato, ove si fermarono, come pictus, fictus ec. Ma noi li conserviamo per lo più nel 3° stato: pinto, finto. franc. peint, feint. Abbiamo anche pitto, fitto, ma antichi o poetici ec. Lo spagnuolo (regolarissimo ne' participii passivi sopra ogni altra sorella, e sopra la stessa latina ec. nel modo che altrove ho detto)136 conserva il primitivo fingitus in fingido.
(28. Sett. 1823.)
Alla p.3341. Vedi a questo proposito Fabric. B. Lat. ed Ven. t.1. p.76. princip. l. I c.6. de Corn. Nep. §.3. fine. E nótisi che Catullo, come di stil familiare, inclina ai modernismi nella sua latinità.
(28. Sett. 1823.). V. p.3584.
Alla p.3496. Platone nel cit. luogo non par che supponga i démoni un composto d'uomo e Dio, bensì un genere intermedio tra questo e quello, che serviva, com'egli espressam. dice, di gradazione, e a riempiere il vôto che sarebbe stato nella serie degli ésseri, tra il divino e l'umano genere. Pareva dunque agli antichi anche filosofi profondi che tra questi due generi, tra l'uomo e il Dio, avesse luogo ottimamente la gradazione, niente manco che tra [3545]specie e specie d'animali, tra il regno animale il vegetabile ec. Ed erano così lontani dal credere, come oggi si fa, che la distanza fra l'umano e 'l divino fosse infinita, e infiniti, o molto numerosi, i gradi intermedi; che anzi egli stimavano che un solo anello s'intrapponesse nella catena fra' sopraddetti due, e bastasse a congiungerli o continuarli, e che dall'uomo al Dio un solo grado passasse, due soli gradi s'avesse a montare, e la serie nonpertanto fosse continua.
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