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      (1. Ott. 1823.)
     
      Risito da rideo-risus.
      (1. Ott. 1823.)
     
      [3571]Alla p.3542. A questo discorso appartengono oltre i verbi in uare, e i nomi in uosus, anche i nomi in ualis che son sempre fatti da' nomi della quarta o da' nomi in uus ec. ec. altrimenti tali nomi fanno alis semplicemente.139 Come ritualis, manualis, tonitrualis ec. ec. da ritus us ec. E così appartengono a questo discorso gli altri o nomi aggettivi o sustantivi, o avverbi, o voci qualunque derivative, che hanno l'u davanti alla desinenza propria della loro specie particolare, qualunque sia e la desinenza e la specie ec.
      (1. Ott. 1823.)
     
      Alla p.3541. Il primitivo e proprio significato di spes non fu già lo sperare ma l'aspettare indeterminatamente al bene o al male. V. Forc. in Spes, Spero ec. insperatus ec. Sveton. in Iul. Caes. c.60. §.1. e quivi il Pitisco, i greci in ??????, ?????? ec. gli spagn. in esperar, inesperado ec. ec. gl'it. in speranza, sperare ec. insperato ec. (oggi nel discorso civile non mai, nella scrittura di rado, nel volgare e plebeo discorso conservatore perpetuo dell'antichità spessissimo e più frequentemente ancora che nelle nostre antiche scritture, si usa speranza, sperare ec. p. aspettare semplicemente140 e anche per l'aspettativa determinata al male, ossia il timore, ma in tal caso non [3572]s'usa cred'io che negativamente, oppure non vuole indicar propriamente il timore, ma solo l'aspettativa del male, benchè questo naturalmente sia temibile: come in un autore spagnuolo, estavan esperando la muerte, non vuol dir che la temessero, benchè certo la temevano, ma e' vuol dir solo che s'aspettavano di dover morire, ed esperar ha riguardo alla semplice opinione e giudizio del futuro, non al piacere o dispiacere che da tal giudizio e opinione ci deriva, e al male o bene che dal futuro ci verrà o si aspetta, ed al desiderio o nondesiderio e avversazione del medesimo ec. al che ha pur riguardo la voce timore ec. e la voce speranza ec. nel nostro senso, che vale aspettativa con piacere, con desiderio ec. ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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