Pagina (625/1555)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Or l'interesse così inteso come noi dobbiamo, e vogliamo intenderlo in questo discorso, o dev'esser tutto nel cuore, o il cuore non può far che non v'abbia parte. Si può veder nella vita, che non si prova interesse efficace e sensibile per persona alcuna, il quale risieda al tutto fuori del cuore. O gratitudine, o naturale consanguineità, o simpatia o altra cosa qualunque che produca tale interesse, il cuore v'ha sempre parte. E dov'ei non l'ha, o quello non è vero interesse, ma egoismo (come chi s'interessa per chi gli è utile o piacevole, o tale lo spera, e ci s'interessa con relazione diretta e immediata a se medesimo e al suo proprio vantaggio), o è ben debole, e per lo più inefficace, come quello ch'è prodotto dal solo dovere in quanto dovere, sia di natura sia di che che si voglia, o da altra tale cagione. Or quello interesse ch'è tutto nel cuore, o dove il cuore ha parte, o è amore o specie di amore. Non può dunque il poeta render molto interessante colui ch'e' non sa o non si propone di rendere amabile. E proprio della poesia il destar la meraviglia e pascerla. Ma oltre che questa passione [3601]non può esser molto durevole, e quando pure lo fosse, il maraviglioso, s'altro non l'accompagna, presto sazia; l'interesse che può concepirsi per una persona solamente ammirabile, non può esser che debolissimo. Si può dir di questo interesse appresso a poco quel medesimo che abbiam detto dell'interesse prodotto e sostentato dalla curiosità (il quale può anche esser più durevole di quello, perchè la curiosità può durar molto più della meraviglia, la quale spesso, e ne' poemi forse sempre, si è l'obbietto della curiosità, ch'è specie di desiderio, e l'obbietto conseguito, per poco spazio diletta). E tornando a mirar nella vita, possiamo veder tuttodì quanto sia debole e inefficace e passeggero l'interesse che producono l'ammirazione o la stima ancorchè somma; seppure interesse alcuno, degno veramente di tal nome, è mai prodotto da queste qualità. Or dunque volgendoci a' poemi epici veggiamo nell'Odissea che Ulisse, molto stimabile, in molte parti ammirabile e straordinario, in nessuna amabile, benchè sventurato per quasi tutto il poema, niente interessa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Odissea Ulisse