E non pur d'uomini nemici, che non sarebbe gran meraviglia (uso anch'esso comunissimo tra' selvaggi), o di colpevoli e malvagi, ma eziandio nazionali e probi, benchè questi sacrifizi sieno e fossero meno frequenti di quelli di nemici o di rei. Qua si può riferire lo spontaneo sacrifizio e devozione (cioè esecrazione di se stessi ec.) di Codro, de' Decii, di Curzio (s'è vero) e simili. Tutti appartenenti a' più antichi e barbari tempi della Grecia e di Roma, nè mai rinnovati ne' tempi civili appo l'una nè l'altra nazione.
È da considerare ancora che tra' selvaggi e tra' barbari antichi o moderni ch'ebbero o hanno più divinità, altre più odiose, altre meno, altre amabili e buone ec.; le più venerate e colte con sacrifizi e riti e cerimonie e preci ec. sono o furono le più cattive, [3643]terribili, odiose, brutte a vedere ec. perchè il timore è più forte, valevole, efficace, attivo che la speranza e l'amore. Al contrario accadde e accade ne' men barbari ec. e tanto più quanto men barbari, e altresì in quelle medesime nazioni in tempi più civili, e a proporzione degl'incrementi della civiltà e delle conoscenze e del lume della ragione ec. e de' progressi dello spirito umano. L'una e l'altra di queste verità è dimostrata dalla storia, dalle notizie dell'antichità, e dalle relazioni de' viaggiatori ec. V. fra gli altri mille, D. Ant. de Solìs, Historia de la Conquista de Mexico L.1. c.15. p.43-45. L.3. c.13. p.236-8. Madrid 1748.
(9. Ott. 1823.)
Fuoco - Il suo uso è indispensabile necessità ad una vita comoda e civile, anzi pure ai primissimi comodi.
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