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      ); e d'introdurne universalmente delle affatto nuove e troppo diverse di genere ec. ec.
      A questo proposito si consideri ancora quante invenzioni ec. che per lunghissimo tempo furono proprie degli antichi, ed anche comuni a molte nazioni, ed anche volgari; perdute ne' tempi bassi, non si sono potute mai più rinnovare, nè mai probabilmente si rinnoveranno (com'è quella della pittura all'encausto); e ciò, non ostante che se n'abbia pur la notizia in genere, cioè la memoria ch'esse furono e quali furono, e sovente ancora parecchie notizie in ispecie, cioè vestigi del come furono, de' metodi e processi ec. del [3672]modo ec. de' mezzi, ingredienti ec. della forma di adoperarle ec., e le notizie particolari e distinte de' loro effetti e fini ec. Contuttociò ad ingegni così civili, così raffinati, acuti, penetranti, esercitati, coltivati, così speculativi, così inventivi, così avvezzi e dediti a inventare, a speculare, a meditare, a riflettere, a osservare, a comparare, a ragionare ec. quali son divenuti gl'ingegni umani (ben altri erano certo e sono i primitivi e selvaggi ec.), non è bastato l'animo, dalla risorta civiltà in poi, di poterle ritrovare una seconda volta.
      (11. Ott. 1823.)
     
      Il pensiero antecedente conferma le idee da me altrove esposte circa la primitiva unicità del linguaggio fra gli uomini, e la derivazione di tutte le lingue presenti e passate da una sola e primitiva (cosa appoggiata dalla Scrittura Santa); e circa l'unicità dell'invenzione dell'alfabeto, e dell'origine prima di tutti gli antichi e moderni alfabeti.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Scrittura Santa