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      Conseguenza e prova di queste osservazioni si è che infatti i settentrionali per una parte sono più profondi e sottili speculatori, più filosofi, massime nelle scienze astratte, o parti più astratte di esse, o generi più astratti ec., e insomma più pensatori, che i meridionali; onde la Staël chiama la Germania la patrie de la pensée. E per altra parte, cosa che sembra contraria sì alla detta qualità, sì alla natura rispettiva de' settentrionali e meridionali, sono più immaginosi e più poeti veramente e più sensibili, entusiasti, e di fantasia più efficace e forte (quanto però al poetare, non quanto all'operare; e quanto a ciò ch'è opera del solo spirito, non del corpo), e più inventivi originali e fecondi che non sono i meridionali. Ma ciò, secondo le suddette osservazioni, si deve intendere, ed è infatti, de' soli settentrionali e meridionali moderni, stante le moderne circostanze degli uni e degli altri. Negli antichi, stante la diversità di tali circostanze, doveva essere [3681]ed era tutto l'opposto, cioè i meridionali più immaginosi, fecondi ec. de' settentrionali, conforme alla vera natura, e alla natural proprietà degli uni e degli altri. Sicchè la detta superiorità de' settentrionali moderni ec. è veramente uno de' tanti accidenti sociali; bensì di quelli costanti e connaturali all'essenza della civiltà assolutamente, e che durando la civiltà appo gli uni e appo gli altri popoli, non possono mai venir meno.
      Del resto l'immaginazione de' settentrionali rispetto alla meridionale quanto è, generalmente e tutta insieme, più forte, viva, vigorosa, attiva, feconda e maggiore, tanto ancora è piùsombre, lugubre, trista, malinconica, funesta e, si può dir, brutta.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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