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      V. ignoscibilis, antica voce, nel Forc. la quale conferma il supino noscitum, secondo le presenti osservazioni, e che da nosco si sarebbe fatto noscibilis, non nobilis, come anche da marcesco immarcescibilis, non immarcibilis ec. V. anche nel Forc. noscibilis, agnoscibilis ec. irascibilis. Del resto nobilis, gnobilis ec. sono voci antichissime, onde ben poterono venire dall'antichissimo e poscia inusitato noo.
      Possibilis (e impossibilis, possibilitas ec.) dimostra possitus, e quindi il participio o supino situm di sum, confermando il detto da noi in proposito di sto, come potens dimostra il participio sens (pag.3742-4.).
      Del resto noo, poo e simili andarono presto in disuso probabilmente per il cattivo suono di quel doppio o l'un dietro l'altro, onde si preferì l'uso de' verbi lor derivati, i quali restarono, e quasi o senza quasi nel senso degli originarii (massime nosco e composti ec.), o anche [3760]in esso senso ec. Nosco però non restò tutto, nè noo perì tutto, ma ne restò novi e notum ec. insomma una gran parte (dove non aveva luogo, o n'era stato scacciato, il cattivo suono), la quale supplì ai mancamenti e perdite sofferte dal derivato ec. Così di poo restò potus, epotus, potum, poturus ec. anche più usati di potatus ec., e potus sum ec.
      (22. Ott. 1823.). V. p.3850.
     
      Niente d'assoluto. Qual cosa par più assoluta e generale, almen fra gli uomini, di quello che la corruzione sia nauseosa? Or le sorbe e le nespole, perocchè nello stato che per loro è vera maturità e perfezione, per noi non son buone a mangiare; bensì nello stato che per loro è vera, non pur vecchiezza, ma morte e corruzione; perciò mezze e corrotte si mangiano.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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