Oltre di che il comando [3780]e qualunque specie di preminenza fra gli animali, come dalla natura fu posta, così da tutti gli altri individui soggetti è sempre riconosciuta per utile a tutti loro, ed utile non solo in potenza non solo in destinazione, ma in atto e in effetto continuamente, e come a tale essi vi si soggettano naturalmente, non pur senza la menoma ripugnanza, ma con piacere, e molto si dolgono s'ella, per qualche accidente, vien loro a mancare, come alle api il re ec. Ma in una società stretta, massime umana, è d'inevitabile necessità che abbiano luogo tutte le dette preminenze, come altresì è necessario ch'elle sempre offendano grandemente l'orgoglio naturale degli altri individui. E fra esse preminenze è d'indispensabile necessità che v'abbia luogo il comando, e questo fra gli uomini non può esser effetto di superiorità di natura o di specie, ma è necessario che l'uguale per natura, sia signor degli uguali. E il comando e la soggezione fra gli uomini è incontrastabilmente inevitabile che sebbene utili per istituto, il più delle volte sieno anzi dannosissime in effetto a chiubbidisce e sottostà, e per tale siano riconosciute da loro, seguendone naturalmente un'invidia e un odio sommo verso chi comanda; odio antisocialissimo, massimamente che il comando è necessario, ec. Ed è ancora inevitabile che non di rado, (anzi quasi sempre), il comando e la signoria per l'origine medesima e per istituto sieno dirette al danno de' sottoposti ed al solo bene de' signori: come sono le signorie acquistate per viva forza o per arte, contro il volere e l'intenzione de' subbietti, le quali si chiamano tirannie.
| |
|