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      Ma lo spagnuolo abbonda di s, principalmente perchè in essa [3819]lingua tutti i plurali terminano in quella lettera. Non così in latino. (Vero è però che in latino la terminazione in s è propria di tutti gli accusativi plurali non neutri. Ora, secondo Perticari, i nomi latini trasportati nelle lingue figlie, son tutti fatti dagli accusativi delle declinazioni rispettive latine. Quindi che nello spagnuolo la terminazione in s sia caratteristica de' plurali, potrebb'esser preso dal latino, e cosa anch'essa latina. E quest'osservazione può essere di non poco peso a confermare l'opinione di Perticari; (sebben ei parla solamente de' singolari, i quali fatti dall'accusativo latino generano poi i plurali al modo nostro) mentre altri con più apparenza di ragione, ma forse men verità, vogliono che i nostri nomi sieno gli ablativi latini. P.e. amore ec. Ma veramente non si vede perchè, dovendosi perder l'uso degli altri casi, e restare un solo per tutti, com'è avvenuto nelle lingue moderne, e come, certo in gran parte, dovette avvenire anche nell'antico latino volgare e parlato, avesse a prevaler l'uso dell'ablativo. Ben è consentaneo che l'accusativo si usasse in vece degli altri casi ec. v. p.3907. L'aggiunger sempre la es ai singolari terminati in consonante non è uso latino, se non in certi casi, e nella terza declinazione. (Noi per la terminazione de' plurali imitiamo i nominativi latini della seconda e della prima. Sicchè quanto alla terminazione de' plurali, la conformità dello spagnuolo col latino, supposta eziandio e conceduta, come sopra, non si può dire che superi punto quella dell'italiano.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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