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      Le poesie di Lord Byron molto più e più presto ci stufano e lascian freddi, per la grande uniformità che vi si sente, la quale può esser vera, e nascere da mancanza della vera e sottile arte poetica (sì bene e distintamente conosciuta e sì eccellentemente e maestrevolmente praticata dagli antichi); e può anche esser che sia apparente, e nasca solo dal continuo eccesso in ogni cosa, dalla continua intensità, dal continuo risalto [3823]straordinario di ciascuna parte. Il che da un lato produce l'effetto dell'uniformità, e lo è veramente, in quanto è continuo eccesso ec. benchè variato, quanto si voglia, ne' suoi subbietti, qualità ec. Dall'altro lato stanca come l'uniformità, perchè troppo affatica gli animi, che ben tosto non possono più tener dietro all'entusiasmo del poeta, come la vista presto si stanca di colori tutti vivissimi, benchè e belli e varii; e perchè il molto ed ??????, sia pur bonissimo, presto sazia; come chi bee ad un tratto un boccale di liquore, ha subito estinta la sete, nè perchè tu gli offra altro liquore diverso e squisitissimo, ha voglia di gustarlo, ma egli ha perduto per allora la facoltà di provar piacere dal bere, e da' grati liquori. Come nel corpo così nell'animo la facoltà la virtù di provar piacere è scarsa; bisogna risparmiarla, o ch'ella è ben tosto esaurita. Il corpo e l'animo cede e vien meno al soverchio piacere, come al soverchio dolore. Ben rare sono le cose piacevoli, e i piaceri ben piccoli. Ma fossero pur frequentissimi e grandissimi.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Lord Byron