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      Le provincie non soggette agl'Inca non ebbero che questi o simili culti e mai non conobbero quello del sole. Quando gli Europei scoprirono il Perų e suoi contorni, dovunque trovarono alcuna parte o segno di civilizzazione e dirozzamento, quivi trovarono il culto del sole; dovunque il culto del sole, quivi i costumi men fieri e men duri che altrove; dovunque non trovarono il culto del sole, quivi (ed erano pur provincie, valli, ed anche borgate, confinanti non di rado [3834]o vicinissime alle sopraddette) una vasta, intiera ed orrenda e spietatissima barbarie ed immanitā e fierezza di costumi e di vita. E generalmente i tempii del sole erano come il segno della civiltā, e i confini del culto del sole, i confini di essa ec.
      (5. Nov. 1823.)
     
      Dico altrove che noi sogliamo cangiare l'i de' participii latini in us, usitati o inusitati, nella lettera u. Che questa mutazione dell'i in u (mutazione propria della voce umana, come ho detto altrove in pių d'un luogo) ci sia naturale segnatamente in questo caso, veggasi che noi diciamo concepito (regolare lat. ant. concepitus), e conceputo (diciamo anche concetto, voce tolta dal latino dagli scrittori e dalla letteratura). Ma questo secondo č pių italiano ed elegante. Cosė empiuto, compiuto, riempiuto ec. rispetto ad empėto, compėto (in alcuni sensi perō non si potrebbe dir compiuto per compito ma questi sono anzi forestieri che no) ec. Cosė forse altri ec. Nótisi perō che i grammatici distinguono empiere ec. ed empire (meno elegante) ec.; concepere e concepire; e ad empiere danno empiuto ec., a concepere conceputo; ad empire empėto ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Inca Europei Perų