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      Callisco da calleo è detto, come il Forc. osserva ???????? per callesco. Tali varietà di pronunzia ec. non debbono intendersi ostare alla regola da me proposta circa la formazione degl'incoativi. Fors'anche si potrebbe dire che callisco venisse dal non regolare e secondario supino callitum (inusitato) per calletum (inusitato). Dubito infatti che da' supini in itum della prima e 2da benchè non regolari o non primitivi ec. pur si faccia qualche incoativo, sebbene niun esempio me ne soccorre, se non fosse il sopraddetto.
      Del resto la detta regola porta questo corollario, che non solo gl'incoativi dimostrano i verbi positivi ancorchè ignoti, cosa confermata da me con tante altre prove, ma ne dimostrano eziandio la coniugazione. E che se v'ha un verbo positivo il cui supino regolare e primitivo non sia capace di produrre un incoativo colla desinenza che si trova in quello ch'esiste, questo incoativo (eccetto le differenze di pronunzia o qualche irregolarità come sopra) dimostra un altro verbo positivo diverso da quello che generalmente forse sarà creduto essere il suo originale, o una diversa forma di questo verbo. Per es. fluesco parrà venir da fluo. Ma la desinenza in esco e non in isco (se già non fosse una variazione [3871]di pronunzia al contrario di callisco ch'è per callesco, variazione che potrebbe anche avere avuto luogo in vivesco per vivisco; ovvero un error di codici, come è creduto da alcuni quello di scriver vivesco) dimostra un flueo-etum, cioè un verbo diverso da fluo d'altro significato ec. ovvero un'altra forma dello stesso fluo, al qual proposito v. la pag.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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