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      Generalmente una delle grandi cagioni che hanno prodotto il sentimentale, l'amore spirituale ec., oltre quella notata nel pensiero a cui questo si riferisce, si è che gli uomini civilizzandosi di più in più, e sempre colla stessa proporzione acquistandone ed aumentandosene di consistenza, di efficacia, di valore, d'importanza, di estensione, di attività, d'influenza, forza, e potere, di facoltà, la parte spirituale ed interna dell'uomo, si è venuto primieramente a riconoscere e supporre nell'uomo una parte nascosta e invisibile che i primitivi o non supponevano affatto o molto leggieramente, e poco distintamente dalla parte visibile e sensibile; poscia a considerarla altrettanto quanto la parte esteriore; poi più di questa, e di mano in mano tanto più, che oggimai nell'uomo e in ciascuno individuo umano, se la natura non ripugnasse (la quale all'ultimo [3911]non può mai totalmente essere nè spenta nè superata) non altro quasi si considererebbe che l'interiore, e per uomo non s'intenderebbe in nessun caso altro che il suo spirito. Ora in proporzione di questa spiritualizzazione delle cose, e della idea dell'uomo, e dell'uomo stesso, è cominciata e cresciuta quella spiritualizzazione dell'amore, la quale lo rende il campo e la fonte di più idee vaghe, e di sentimenti più indefiniti forse che non ne desta alcun'altra passione, non ostante ch'esso e in origine, e anche oggidì quanto al suo fine, sia forse nel tempo stesso e la più materiale e la più determinata delle passioni, comune, quanto alla sua natura, alle bestie, ed agli uomini i più bestiali e stupidi ec. e che meno partecipano dello spirito.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555