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      Si dà, dico, il detto amore nelle persone civili, o semicivili ec. cioè in quegli uomini in cui possono le leggi e quindi le opinioni relative ec. E si dà or più or meno durevole; più frequentemente però poco durevole (nel suo stato di così vivo e tenero, e di così distinto nel tempo stesso da quegli altri amori): ma basta al nostro argomento ch'esso sia e possibile e sovente (e foss'anche stato una sola volta) reale, eziandio per un solo istante. (Del resto, tutto ciò non toglie che non si dieno e si sien dati forse anche più spesso amori o sensuali o sentimentali, ma d'altro genere, tra fratelli e sorelle, padri e figlie, madri e figli ec. eziandio civilissimi.)
      Or da queste osservazioni si deduce 1° parlando dell'amore tra l'un sesso e l'altro generalmente, come esso dipenda e sia modificato, senza alcuna influenza della natura propria, dall'immaginazione e dall'opinione. Poichè quel fratello che alla vista di quella tal persona, se non fosse stata sua sorella, anzi pur solamente s'esso non lo avesse saputo, avrebbe certo provata tutt'altra specie di amore, o se non altro, si sarebbe sentito spinto o capace di tutt'altra specie di sentimenti verso lei; solo per sapere e pensare quella essere sua sorella, prova un amore e una sorta di sentimenti di diversissima e distintissima specie. Giacchè che questa differenza e il provar questi sentimenti e il non provar quelli, sia effetto dell'opinione e prevenzione ec., e non di un secreto istinto [3918]naturale, come dicono, per modo che quel fratello, anche non sapendo quella essere sua sorella, dovesse provare affetto (ancorchè menomo) verso lei, e questo fraterno, e non provare affetto d'altra sorta, e così un padre verso una figlia ignota, o verso un figlio del medesimo sesso, e cose simili, sono tutte stoltezze, e dimostrate per falsissime, oltre dalla ragione, da mille esperimenti.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555