Pagina (896/1555)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E similmente, compensato il tutto insieme, è molto più lontana dalla natura, benchè le snaturatezze della società selvaggia diano molto più nell'occhio, non per altro che perchè sono più materiali e fisiche, siccome gli uomini che compongono tali società, e siccome le sciagure e la infelicità generale che ne risulta. Non v'è cosa più contro natura, di quella spiritualizzazione delle cose umane e dell'uomo, ch'è essenzial compagna, effetto, sostanza della civiltà. Come le snaturatezze, le calamità, e la infelicità delle società selvagge, per esser naturalmente più fisiche, anzi tutte fisiche e materiali, sono più evidenti e tali che ognuno le può riconoscere per quel che sono, non v'è uomo il quale non convenisse che se la società umana non potesse esser altra che la selvaggia, la società nel gener nostro sarebbe cosa contro natura, e l'uomo non esser fatto per la società, ed in questa esser necessariamente imperfettissimo e infelicissimo. Ma perchè i danni e le snaturatezze della società civile sono più morali e spirituali, il che è ben consentaneo, perchè tale si è altresì l'uomo civile, ed e' non può esser altrimenti, perciò, quantunque tali danni sieno molto più gravi veramente e contro natura, e tali snaturatezze molto maggiori, niuno però conviene che la società civile sia contro natura, e l'uomo non esser fatto per lei, e ch'ella sia necessariamente infelice, e molto meno ch'ella per propria essenza sia più contraria alla natura, e complessivamente più infelice che la società selvaggia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555