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      ) del greco ?????, fatta all'uso greco, lo conferma l'osservare che la vocale di tal duplicazione cioè l'i è quella appunto che il greco usa in tali duplicazioni, come in ?????? ec. V. p.3979. Laddove nell'altre duplicazioni latine, come in dedi, cecidi ec. la vocale della duplicazione è la e. E questo ancora è all'uso greco, che nella duplicazione de' perfetti usa la ?. E notisi che come questa, così quella e è breve, fuorchè in cecidi che molti scrivono caecidi, dove forse non sarà breve per distinguerlo da cecidi. Del resto [3941]tal uso affatto conforme al greco ha luogo in molti verbi latini che non hanno a far niente con alcuna voce greca nota, ed è un uso antichissimo nel latino, e non introdottovi da' letterati. Il che conferma l'antica conformità dell'origine, e fratellanza tra il greco e latino. Dalla quale origine dovette venir quest'uso nell'una e nell'altra lingua, in quella più conservato e steso, in questa meno, e sì può dire, perduto, se non in certe voci determinate, di cui si conservò sempre la forma antica, senza però mai applicar tal forma ad altri verbi, o a' verbi di mano in mano introducentisi da quegli antichissimi tempi in poi. ec. Tal uso trovasi ancora nella lingua sascrita, come negli Annali di Scienze e lettere di Milano, altrove citati in proposito d'essa lingua ec.
      (5. Dec. 1823.)
     
      Anche ????????, come altrove ho detto di ?????????, è doppia alterazione, cioè da ????, ?????? (che ancor si trova, v. Scap. in ??????) e poi ???????? (così lo Schrevel.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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