Insomma essa giunta non è propria di questa tale italiana inflessione diminutiva derivante dal latino, ma è un accidente di pronunzia o di ortografia italiana o toscana, che ha luogo anche in infiniti altri casi alienissimi da questa inflessione, e che in questa medesima non ha sempre luogo ec.
(10. Dec. dì della Venuta della S. Casa di Loreto. 1823.). V. p.3984.3992.3993.
Alla p.3961. Così discorrasi ancora di cento altri generi di formazioni ec. latine e non proprie delle lingue moderne, che si trovano in mille parole moderne [3970]ignote nel latino, o solo note nel latino barbaro, mentre quelle formazioni ec. non sono proprie di questo e furono assolutamente proprie del buon latino, o speciali del latino antico ec. ec.
(10. Dec. dì della Venuta della S. Casa di Loreto. 1823.). V. p. seguente, e 3985.
Ho detto altrove che male nelle nostre lingue spesso si usa per non, per particella privativa, ec. Questo è proprio particolarmente dell'antico delle nostre lingue, e fors'anche più in particolare, dell'antico francese. I francesi ora dicono mal- ora mé-, ch'è lo stesso (médire, dir male), e così il nostro mis (misdire, misfare). Le quali particelle corrotte da mal e destinate alla composizione, ora significano veramente male, ora sono assolutamente negative o privative, come in mépriser, mépris, miscredente, misleale ec. Questa particella mis (o simile) collo stesso uso è anche comune agl'inglesi, il che conferma il sopraddetto, cioè ch'ella e così mal ec. ond'ella è corrotta, fosse specialmente propria dell'antico delle nostre lingue, e particolarmente dell'antico francese.
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